venerdì 27 dicembre 2024

Come funziona la cella fotovoltaica

Autore: admin

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giovedì 19 aprile 2012

Diversi tipi di cella fotovoltaica

Come funziona la cella fotovoltaica

Il fattore essenziale per la valutazione della efficienza tecnologica di un determinato tipo di cella fotovoltaica è il rendimento, che si definisce come  il rapporto percentuale tra l'energia solare assorbita (dalla cella) e trasformata in elettricità (dal modulo fotovoltaico) rispetto all'irraggiamento solare totale da cui la superficie del modulo viene investita.

Come è generalmente noto, uno dei principio basilari della Fisica impone che nessun sistema possa avere una resa di 1/1.
Attualmente il massimo rendimento fotovoltaico mai ottenuto è infatti del 33,9%, ottenuto mediante l'impiego di speciali pannelli a concentrazione muniti di "inseguitori solari" (speciali dispositivi che, grazie a dei motori elettrici, vengono costantemente orientati verso il Sole durante tutto l'arco della giornata, affinché esposizione ed angolo di incidenza siano sempre ottimali). Un buon impianto garantisce rendimenti tra il 13 ed il 15%.

Il rendimento della cella fotovoltaica è dunque (a parità di condizioni quali, latitudine, stagione, temperatura eccetera) un valore proporzionale al rapporto tra i watt erogati e la superficie occupata dai pannelli. Vale a dire che più è alto il rendimento delle celle, maggiore sarà l'efficienza dell'impianto e quindi minore sarà la dimensione necessaria; oppure, a parità di superficie del modulo fotovoltaico maggiore sarà l'elettricità prodotta.

Per orientarsi adeguatamente rispetto alle proprie esigenze e necessità tecniche, diventa a questo punto essenziale potersi fare un'idea di quali siano le caratteristiche dei diversi materiali (i c.d. "semiconduttori") con cui vengono realizzate le celle fotovoltaiche.

Le principali tipologie di celle fotovoltaiche degli impianti in commercio sono:
•    celle in silicio monocristallino: hanno un'efficienza elevata (del 16-17%) e sono perciò abbastanza costose rispetto alla media di mercato del prodotto.
•    celle in silicio policristallino: hanno una buona efficienza (15-16%)e non sono costose.
•    celle in silicio a nastro (c.d. ribbon): queste celle hanno una discreta efficienza (del 13,5-15% circa) e sono poco costose, ottimo quindi il rapporto qualità prezzo.
•    celle in silicio amorfo: si tratta di celle a bassa efficienza (8%) ma estremamente economiche, sono ottime in situazione di buon soleggiamento e buon rapporto fra spazio disponibile e fabbisogno energetico.


Esistono poi anche:
•    moduli CIS: i moduli fotovoltaici "a film sottile" o CIS (Copper, rame; Indium, indio; Selenium, selenio) sono appunto realizzati con pellicole di una speciale lega di rame, indio e diselenide ed hanno una resa del 13%; le celle sono inoltre ricoperte da un resistentissimo cristallo temprato che garantisce maggior potenza all'impianto e massima protezione contro le intemperie. Si tratta di un'ottima soluzione tecnologica ma per il momento alquanto costosa;
•    celle fotoelettrochimiche: sono celle concepite sullo stesso principio naturale della fotosintesi clorofilliana delle piante; Si tratta di una tecnologia in fase di ottimizzazione e con ottime prospettive per l'immediato futuro: entro pochi anni sarà disponibile anche al mass-market;
•    cella fotovoltaica ibrida: tecnologia innovativa che combina i vantaggi dei semiconduttori organici a quelli dei semiconduttori inorganici;
•    cella fotovoltaica a concentrazione: è lo speciale tipo di cella fotovoltaica realizzata per gli impianti termodinamici di Carlo Rubbia.

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